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  • A Punto Arte “Linguaggi di genere”, l’inaugurazione l’8 marzo, alle 17.30
1 Marzo 2024

Una mostra tutta al femminile, per celebrare la giornata internazionale della Donna

Espongono l’illustratrice Francesca De Angelis e la fotografa Lorenza Moruzzi

“Linguaggi di genere” (8 marzo – 8 aprile) mette in evidenza l’essenza del genere femminile nella diversità, attraverso due canoni artistici volutamente differenti – fotografia e illustrazione – specchi di una realtà che non combacia sia nel concetto sia nell’opera prodotta.

Le opere dell’illustratrice Francesca De Angelis e della fotografa Lorenza Moruzzi parlano di donne sia alle donne sia agli uomini: hanno l’intento di far riflettere sull’universo femminile che è multisfaccettato e ricco di sfumature.

Oltre 30 opere che riempiono di significato, in occasione della giornata internazionale della donna, i locali di Confartigianato Imprese Parma (viale Mentana, 139/a). L’associazione attraverso l’iniziativa “Punto Arte” regala all’arte spazi inconsueti, spazi urbani di lavoro quotidiano.

La ricerca di Francesca De Angelis è antropologica e interdisciplinare. Cerca di riassumere, attraverso la sintesi di anni di studi trasversali, i temi che più la rendono inquieta e la spingono a creare. Il femminile, nel particolare cosa significhi essere parte di una categoria su cui grava una pressione sociale mai vista dopo il ’68; la crisi climatica e il rapporto Uomo/Natura; gli spazi urbani e la tensione tra spazio pubblico e privato. In ogni sua opera diviene centrale l’effetto straniante che risulta dalla scelta consapevole di elementi significanti utili a generare multipli livelli di interpretazione e sensibilizzazione.

Per Lorenza Moruzzi stare con le persone e fotografarle permette di “assorbire” qualcosa di loro, come se fosse un nutrimento. Ama infatti il suo lavoro proprio per il costante rapporto con le persone, per i loro sorrisi e le emozioni che spesso solo una fotografia è in grado di scatenare.
L’approccio alla fotografia è quello tipico del reportage, Moruzzi lascia le persone libere di esprimere ciò che sono realmente, senza finzioni. Il bianco e nero è la sua cifra artistica perché è convinta che nell’assenza ci sia essenza.

Venerdì 8 marzo, alle 17.30 l’inaugurazione di “Linguaggi di genere” a Punto Arte

Parte integrante del percorso espositivo sono i fiori. Nell’allestimento della mostra, ideato e progettato da Francesca Passeri, architetta, presidente di Donne Impresa, i fiori (gentilmente donati da Anna Dotsenko, titolare di Ocean Song) sono un vero e proprio trait d’union fra le opere delle due artiste.

“Se da un lato la fotografia classica in bianco e nero esprime un mondo tradizionale in cui i chiaroscuri diventano complessità, dall’altro la grafica e l’ illustrazione generano un mondo visivo talmente fuori dall’ordinario che i due linguaggi non corrono il rischio di contaminarsi, confondersi o addirittura, l’uno sull’altro, sovrapporsi con antagonismo, come a volte accade nella realtà – spiega Francesca Passeri, presidente del gruppo Donne Impresa -. Il messaggio vuole essere positivo attraverso un voluto ‘faccia a faccia’ , dove l’unica unione fra le opere è il soggetto ‘donna o genere femminile’ allontanando i due linguaggi che risultano molto distinti per poi ricongiungersi insieme in un allestimento visivo che valorizza l’elemento organico (fiore) come simbolo della relazione. Gli unici veri legami si stabiliscono in modo naturale fra le persone.
“Tenere i due linguaggi ben distinti anche nell’allestimento, rigoroso e classico per Lorenza, dinamico e provocatorio per Francesca, è la forza della mostra, la quale insegna che ogni donna è un individuo unico e che non bisogna temere la diversità o l’incompatibilità perché la vita lentamente cambia rendendo caduco tutto, tranne l’arte – conclude Passeri”.

La mostra (8 marzo- 8aprile) sarà inaugurata alle 17.30 e sarà visitabile nei giorni di apertura dell’associazione: da lunedì a giovedì dalle 8 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30 e venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30. L’ingresso è libero.

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