21 Novembre 2018

I criteri ambientali minimi previsti dal Codice appalti rendono “quasi impossibile” per una piccola impresa partecipare a una gara pubblica. È la denuncia di Confartigianato, recepita per la prima volta da Antitrust e Anac.

A bloccare l’accesso sono icriteri ambientali minimiimposti da decreti del ministero dell’Ambiente e inseriti nel nuovo Codice dei contratti pubblici per attuare il piano nazionale sugli acquisti verdi della pubblica amministrazione.

Nel concreto, il Codice (d.lgs 50-2016), che recepisce disposizioni europee del 2003, prevede che le pubbliche amministrazioni debbano acquistare beni e servizitenendo conto del loro impatto ambientale e sociale nelle fasi di produzione, utilizzo e smaltimento. Le società interessate a lavorare con il Sistema Pubblico devono, quindi, disporre di prodotti, servizi e organizzazioni che rispettano specifici criteri ambientali minimi.

Tutto questo, denuncia Confartigianato, si è trasformato in una sorta di barriera di oneri burocraticipressoché invalicabile per i piccoli imprenditori e così accedono alle gare pubblichesoltanto una manciata di aziende”.

Si tratta di una situazione insostenibile per un settore come quello dellecostruzioni, che soffre ancora pesantemente gli effetti della crisi.

La battaglia portata avanti da tempo e in differenti sedi da Confartigianato ha recentemente, ricevuto l’attenzione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom) e dall’Autorità Nazionale Anticorruzione(Anac). La prima ha accolto le segnalazioni degli artigiani e ha avviato un’istruttoria di approfondimento sulla questione. La seconda ha aperto, invece, un tavolo di confronto con le organizzazioni d’impresa per analizzare gli aspetti critici nell’applicazione dei criteri minimi ambientali e, in particolare, quelli che introducono clausole inique e sproporzionate per le imprese.

Nella lettera che convoca le associazioni per il tavolo è stato annunciato da Anac l’impegno a individuare soluzioni semplificateper garantire la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese (PMI) alle gare pubbliche, assicurando al contempo il raggiungimento degli obiettivi del Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale degli acquisti della Pubblica amministrazione.

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